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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), IX, 34
 
originale
 
34. Nec eo setius longe maius ostentum et quod omnes merito perhorrescerent exoritur. sub ipsa enim mensa, quae reliquias prandii gerebat, terra dehiscens imitus largissimum emicuit sanguinis fontem; hic resultantes uberrimae guttae mensam cruore perspergunt. Ipsoque illo momento quod stupore defixi mirantur ac trepidant divina praesagia, concurrit unus e cella vinaria nuntians omne vinum, quod olim diffusum fuerat, in omnibus doliis ferventi calore et prorsus ut igne copioso subdito rebullire. Visa est interea mustela etiam mortuum serpentem forinsecus mordicus adtrahens, et de ore pastoricii canis virens exsiluit ranula, ipsumque canes qui proximus consistebat aries adpetitum unico morsu strangulavit. Haec tot ac talia ingenti pavore domini illius et familiae totius ad extremum stupore deiecerant animos, quid prius quidve posterius, quid magis quid minus numinum caelestium leniendis minis quid et qualibus procuraretur hostiis.
 
traduzione
 
Ed ecco un altro portento ancora pi? sorprendente che giustamente spavent? un po' tutti. Proprio sotto la tavola sulla quale v'erano ancora gli avanzi del banchetto, la terra si spalanc? e dalla fenditura zampill? un getto violento di sangue tanto che la mensa ne fu tutta spruzzata e lordata. In quello stesso momento, mentre tutti eran l? sbigottiti dallo stupore e annichiliti per quei divini presagi, uno dei servi corse su dalla cantina per avvertire che il vino, gi? da un pezzo sigillato nelle anfore, stava tutto bollendo come se gli avessero messo il fuoco sotto. E poi si vide una donnola tirar fuori dalla tana un serpente morto e serrarlo tra i denti, e ancora, dalla bocca di un cane pastore saltar fuori un ranocchio vivo e un montone che era nei paraggi assalire quel cane e strangolarlo con una sola zannata. Tutti questi prodigi misero nell'animo di quel signore e in tutta la sua casa una gran paura e una profonda costernazione. Nessuno sapeva come regolarsi, che cosa fare o non fare per placare quelle celesti minacce e quante e quali vittime sacrificare.
 

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